Nella prospettiva della semiotica strutturale e generativa, il diritto non si presenta come un’entità unica o una tavola metafisica della legge. Piuttosto, viene inteso come un “fascio di fenomeni” che si fonda su sistemi e processi di significazione specifici. Giuditta Bassano richiama l’originalità dell’approccio del giurista Philippopoulos, secondo il quale “la legge non è che…
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Oggetti, non cose: Foucault, Deleuze e la teoria della forma
Paolo Fabbri propone una distinzione cruciale: quella tra oggetto e cosa. L’oggetto non è un dato grezzo dell’esperienza, né una realtà che precede la parola; al contrario, è il prodotto di un incontro tra una forma del contenuto e una forma dell’espressione. In questa prospettiva, non vi è oggetto senza semiotizzazione. Fabbri afferma con decisione:…
La semiotica come scienza della realtà
Gianfranco Marrone riflette sul debito che il pensiero di Bruno Latour intrattiene con la semiotica. Latour ha lavorato a stretto contatto con studiosi come Paolo Fabbri e Françoise Bastide, applicando modelli semiotici consolidati — in particolare quelli dell’enunciazione e della narratività — alla sociologia della scienza e all’etnografia della tecnica. Non si tratta soltanto di…
Jean Petitot. Estetica della discontinuità: la topologia come schematismo della struttura
Per Jean Petitot, il fenomeno-nucleo su cui si fonda la semiotica strutturale è quello della discontinuità qualitativa: articolazione, segmentazione, opposizione. È questo il cuore di ciò che chiama un’estetica trascendentale della discontinuità. Il senso stesso, per come è pensato dalla semiotica, assume la forma di una discontinuità nello spazio del contenuto: valori che si distinguono, si contrappongono,…
La formalizzazione in semiotica strutturale: tra assiomatica e modellizzazione
Jean Petitot ricorda che, nella visione greimasiana, la costituzione delle scienze umane comportava una vera e propria missione: dotarsi di un linguaggio matematico capace di rendere operativa la descrizione strutturale del senso. Questo obiettivo, dichiarato esplicitamente da Greimas nella conferenza di Vilnius del 1971, delineava un orizzonte teorico sistemico e cibernetico. Tale vocazione alla formalizzazione…
Sguardo semiotico e malocchio sociologico: una teoria dell’osservare secondo Paolo Fabbri
Nel saggio del 1973 intitolato Le comunicazioni di massa in Italia: sguardo semiotico e malocchio della sociologia, Paolo Fabbri propone un titolo provocatorio che ancora oggi – osserva Federico Montanari – risulta decisivo per ridefinire le relazioni fra la semiotica e le altre scienze umane e sociali. Il confronto implicito tra lo “sguardo” e il “malocchio”…
Dalla semiotica tradizionale alla trans-semiotica di Deleuze
Nel contesto del vivace dibattito sul cinema che animava negli anni Sessanta e Settanta la scena italiana, Gilles Deleuze prende posizione tra le tesi di Umberto Eco e quelle di Pier Paolo Pasolini sui segni cinematografici. Mentre Eco accusava Pasolini di confondere i significati con i loro referenti, Deleuze schiera sé stesso al fianco del…
Deleuze e il segno prossimo: una linguistica filosofica estesa
Paolo Fabbri segnala un’insospettata affinità tra la filosofia di Gilles Deleuze e le discipline della linguistica e della semiotica. Fabbri rileva che Deleuze non si limita a «una tradizionale filosofia del linguaggio», bensì abbraccia appieno ciò che definisce «una linguistica filosofica»: una filosofia che non osserva il linguaggio dall’esterno, ma lo utilizza come strumento interno…
Antifenomenologia e faneroscopia: il primato del dicibile
Claudio Paolucci affronta una questione epistemologica centrale: quale relazione intercorre tra strutturalismo, semiotica e fenomenologia? E, in particolare, quale fondamento può avere una semiotica che intenda davvero dirsi strutturale e interpretativa, se posta a confronto con la tradizione fenomenologica? Il nodo viene sciolto a partire da un’alleanza: quella tra strutturalismo e faneroscopia, opposta a quella –…
Rizoma, enciclopedia e interpretazione infinita
Nel tentativo di rappresentare la disposizione della conoscenza all’interno dell’universo della semiosi, Giampaolo Proni prende in esame due modelli teorici di particolare rilievo: il rizoma di Deleuze e Guattari e l’enciclopedia proposta da Umberto Eco. L’obiettivo è verificare in che modo queste strutture possano rendere conto dei processi di attribuzione di senso, innovazione e dinamismo del sapere. I sei principi…