François Rastier apre la sua riflessione affermando che l’esistenza di semi, intesi come tratti pertinenti, dipende dal sistema che definisce le classi di sememi. Se in ogni testo – e persino in ogni enunciato – operano diversi sistemi semantici, e se il sistema funzionale della lingua è uno di questi, si può ipotizzare l’esistenza di diversi tipi di semi, prodotti da diversi tipi di sistematicità.
Per approfondire questa ipotesi, Rastier richiama una riflessione di Eugenio Coseriu: «I concetti di lingua come istituzione sociale e come sistema funzionale non possono essere considerati coestensivi». In ogni lingua esistono aspetti sistematici e interindividuali, cioè aspetti istituzionali normali nella comunità considerata, che tuttavia possono non essere funzionali, cioè non appartenere al sistema delle opposizioni significative della lingua.
Coseriu distingue inoltre, tra il parlare concreto e la norma sociale, una terza istanza: la norma individuale, «astrazione che elimina solo gli elementi totalmente inediti e occasionali del parlare, per conservarne la ripetizione, modello costante degli atti linguistici dell’individuo preso in considerazione».
Rastier osserva che le distinzioni fra il sistema linguistico e i diversi tipi di norme non sono assolute. I diversi elementi di una catena sintagmatica non appartengono tutti allo stesso tipo di paradigma, né tutti i paradigmi dipendono dallo stesso tipo di codifica. Le classi semantiche, ad esempio, possono dipendere da situazioni socioculturali date: non dal sistema funzionale, ma dalle norme.
Questa constatazione porta Rastier a rimettere in discussione «la pretesa unità e la pretesa omogeneità della lingua come sistema». È quindi opportuno distinguere la struttura funzionale propriamente detta dalle altre codifiche sociali, che non possono essere escluse a priori dal campo della linguistica.
Il concetto di langue non appare sufficiente a designare tutte le codifiche all’opera in un testo. Rastier adatta alla propria analisi la distinzione proposta da Hjelmslev fra schema, norma, uso e atto. La parola testo serve a precisare la natura dell’atto, mentre sistema funzionale precisa lo schema.
Rastier propone così tre istanze immanenti di codifica:
- Sistema funzionale (“dialetto”)
- Norma (socioletto)
- Uso (idioletto)
Queste istanze, che concorrono alla formazione del significato nel testo, sono collegate al fenomeno manifesto: il testo stesso, scritto, orale o altro.
Riferimento bibliografico: F. Rastier, Semantique interprétative, PUF, Paris 1987, tr. it. di B. Tofoni