Per rendere conto degli oggetti della realtà esterna abbiamo bisogno di segni. Il segno costituisce il fulcro della semiosi, «in quanto media fra l’Oggetto e l’Interpretante: un segno è determinato da un Oggetto e genera un Interpretante». Il segno, secondo Peirce, deve prendere di mira l’oggetto, «illuminare sotto certi aspetti l’oggetto, coglierne delle qualità, costituirne…
Autore: Semiotica
L’invenzione del testo: polisemia e genealogie concettuali
Gianfranco Marrone apre il secondo paragrafo di L’invenzione del testo. Appunti per una ricerca proponendo uno slogan che dà il titolo al suo saggio: «l’invenzione del testo». Egli stesso precisa: «Formula che, a dispetto della sua evidente banalità (ho contato nel mercato editoriale italiano più di duecento titoli che propongono “l’invenzione di” qualcosa), condensa molto bene –…
Louis Hjelmslev: il ruolo nella tradizione strutturalista e nella semiotica
Alessandro Zinna osserva come Louis Hjelmslev sia riconosciuto, accanto a Ferdinand de Saussure e Roman Jakobson, come uno dei padri nobili dello strutturalismo europeo. L’autore nota che i lavori di Hjelmslev hanno costituito a lungo una risorsa preziosa per gli studi sul linguaggio e per le teorie del senso. Zinna sottolinea che linguisti e semiologi…
La centralità dell’Oggetto Dinamico nella semiosi secondo Peirce
La semiotica studia la semiosi, cioè un processo che coinvolge un segno, un oggetto e un interpretante, in modo tale che questa triade non sia riducibile a un rapporto a due. «In altre parole, i tre termini devono sempre essere compresenti». Coerente con la sua posizione realista, Peirce sostiene che nel circuito della semiosi il…
Tre questioni sulla nozione di testo
Nel suo lavoro intitolato L’invenzione del testo. Appunti per una ricerca, Gianfranco Marrone presenta — come egli stesso dichiara — «alcuni appunti: quelli con cui, in occasione del mio intervento al Seminario di semiotica interpretativa di Bologna (Scuola superiore di studi umanistici, 31 maggio 2006), ho cercato di esporre un frammento della mia ricerca in corso»…
La fondazione della semiotica in Peirce: semiosi e triadicità
Secondo Stefano Traini (2001), la teoria della conoscenza di Peirce è strettamente interrelata alla fondazione della semiotica. «Se nessuna conoscenza è possibile intuitivamente, allora ogni atto di cognizione è mediato, e la mediazione è attuata attraverso i segni e la semiosi», scrive Peirce [CP: 5.488]. Egli si definisce «pioniere, o piuttosto un esploratore» nell’attività di…
Soggettività condivisa: il contributo di Saussure e Durkheim
Nel terzo percorso teorico delineato da Guido Ferraro, la soggettività non è più pensata come dato individuale, ma come costrutto collettivo, culturalmente radicato e storicamente fondato. È questa l’eredità più innovativa della semiotica saussuriana e delle scienze sociali dell’inizio Novecento, in particolare della riflessione di Émile Durkheim. Ferraro chiarisce fin da subito il cambiamento di…
Testo aperto o testo chiuso? La vera posta in gioco nell’interpretazione
Un altro nodo cruciale nel confronto tra Greimas ed Eco riguarda il tema dell’apertura o chiusura interpretativa del testo. Violi sottolinea come questa contrapposizione sia spesso letta in modo stereotipato: Eco sarebbe fautore dell’apertura interpretativa, mentre Greimas difenderebbe la chiusura e la rigorosa definizione dei confini testuali. Ma, avverte Violi, anche questa dicotomia è da sfatare. Nella…
Il modello tradizionale e la fuga dalla soggettività
Nella sua ricognizione sulle forme della soggettività in semiotica, Guido Ferraro individua come prima tappa un modello tradizionale e diffuso, che considera la soggettività come un dato eminentemente individuale, irregolare e imprevedibile. Si tratta, scrive, di una visione per cui la soggettività “sfugge per sua natura al dominio delle conoscenze positive”, assumendo il carattere di…
Testualità e anti-essenzialismo: due metodi per una stessa esigenza
Nel loro comune orientamento strutturalista, Greimas ed Eco condividono un importante presupposto epistemologico: il rifiuto dell’essenzialismo. Se il senso si costruisce nella relazione e non in base a proprietà intrinseche dei termini, allora non può esistere alcuna “essenza” che garantisca la significazione. Secondo Patrizia Violi, questo anti-essenzialismo emerge con chiarezza già ne La struttura assente di Eco, dove…