Durante la crisi pandemica, un graffito apparso sui muri di una città spagnola recitava: «No queremos volver a la normalidad porque la normalidad era el problema» (“Non vogliamo tornare alla normalità perché la normalità era il problema”). In quel momento, elementi come la giornata lavorativa di otto ore, la mobilità globale, l’educazione universale, il consumismo e la libertà individuale – fino ad allora percepiti come doveri e diritti, dunque come leggi naturali – si rivelarono essere costruzioni ideologiche pericolose e non ovvie.
Secondo Giuditta Bassano e Tiziana Migliore, si vive seguendo flussi di logiche deontiche, comunitarie e personali che ci si è dati. Anche il giudizio sull’identità e la reputazione, propria e altrui, si fonda su immagini standardizzate del bene e del male, di ciò che è corretto o scorretto, in termini qualitativi e quantitativi. La relatività di tali costrutti emerge con evidenza nelle situazioni fuori norma o eccezionali, così come nel confronto con mentalità differenti.
Un esempio significativo è l’ingorgo stradale, in cui la segnaletica e le regole di condotta – intese nel senso più ampio – vengono messe alla prova fino a rompersi e produrre eventi imprevisti. Le autrici rimandano al racconto La autopista del sur di Julio Cortázar, da cui derivano Week-End di Jean-Luc Godard e L’ingorgo di Luigi Comencini.
Di fronte a tali scenari, Bassano e Migliore si chiedono: «Qu’est-ce qui se cache derrière le mantra de la “norme” et de sa forme idéale, la “normalité” ?» (“Cosa si nasconde dietro il mantra della ‘norma’ e della sua forma ideale, la ‘normalità’?”). E ancora: «Est-il possible de démonter la nature obvie de cette réalité réalisée et d’en sonder les replis ?» (“È possibile smontare la natura ovvia di questa realtà realizzata ed esplorarne le pieghe?”).
Il concetto di normalità viene dunque sottoposto a un esame critico: non come dato naturale, ma come risultato storico e culturale. L’obiettivo proposto è rendere visibile ciò che si è consolidato come ovvio, per svelarne le condizioni ideologiche e interrogare i suoi effetti sul piano sociale.
Fonte: Tiziana Migliore, Giuditta Bassano, “Le coup de hache de la norme et la conquête des droits”, Actes Sémiotiques, n°133, 2025.