L’impostazione proposta da Jakobson, pur rappresentando un’apertura fondamentale verso la semiotica, rimane saldamente ancorata a una prospettiva linguistica. Nei tre tipi di traduzione da lui individuati — intra-linguistica, inter-linguistica e inter-semiotica — è sempre la lingua verbale a costituire il punto di partenza e il garante della traducibilità: ognuna delle tre traduzioni è traduzione di…
Categoria: Semiotica & Linguistica
Iconismo primario e percezione: la questione dell’intuizione
Che cosa accade nei primissimi istanti della semiosi, quando un interprete si trova di fronte a un Qualcosa di inatteso? Umberto Eco affronta questa domanda nel tentativo di definire ciò che accade prima che entrino in gioco le regole del riconoscimento. Come ricorda Valentina Pisanty, nelle parabole disseminate in Kant e l’ornitorinco — da Marco Polo e il rinoceronte…
La distinzione tra competenza semantica e competenza enciclopedica
Uno dei nodi teorici più significativi nella semantica esperienziale di Patrizia Violi riguarda la distinzione tra competenza semantica e competenza enciclopedica, distinzione che — come sottolinea Stefano Traini — non ha un valore puramente classificatorio o scolastico, ma svolge una funzione cruciale nella regolazione dell’attività interpretativa. Secondo Violi, la competenza semantica fornisce lo sfondo condiviso e non negoziabile sul quale…
Semiologia barthesiana tra critica ideologica e tradizione umanistica
Paolo Fabbri propone una ricostruzione della semiotica come disciplina a partire dagli anni Sessanta, indicandone due caratteristiche fondamentali, associate emblematicamente a Roland Barthes e a Umberto Eco. La prima, che Fabbri presenta attraverso il nome di Barthes, è una semiologia che ancora non si configura pienamente come semiotica, ma che opera come critica delle connotazioni…
La lezione hjelmsleviana nella teoria dei codici
Nel suo intervento sulla rilettura del Trattato di semiotica generale, Stefano Traini dichiara apertamente la sua “predilezione particolare per la prima parte del Trattato”, quella dedicata alla teoria dei codici. Tale preferenza deriva dalla sua formazione hjelmsleviana, che lo porta a riconoscere in Eco un’impostazione fortemente strutturale in quella sezione del testo. Secondo Traini, Eco sembra…
Paolo fabbri. I quattro livelli della semiotica e gli anelli mancanti della teoria
Paolo Fabbri propone una distinzione tra quattro diversi livelli che attraversano il lavoro semiotico, sottolineando come tra questi vi siano spesso passaggi non esplicitati, “anelli mancanti” che ostacolano la coerenza del discorso scientifico. Dire che ci sono anelli mancanti, spiega, significa riconoscere che vi sono dei passaggi da fare e che non sono stati ancora…
Semiotica e realtà: il ritorno del mondo nella teoria di Eco
Erano gli anni in cui chiunque si occupasse di semiotica si sentiva in dovere di virgolettare la parola “realtà” con un gesto delle dita. L’idea che la natura fosse un costrutto culturale e che la verità costituisse un semplice effetto di senso circolava non solo nell’accademia ma anche nei media, nella cultura popolare e nel…
Regolarità e variazione: la semantica tra stabilità e contesto
Un aspetto centrale della teoria semantica di Patrizia Violi, come messo in rilievo da Stefano Traini, riguarda il rapporto tra regolarità e variazione nel significato linguistico. Violi sostiene che, se possiamo parlare di una competenza semantica, allora dobbiamo postulare una certa stabilità nei significati: una sorta di blocco di significati standard, regolari, convenzionali, che rende possibile la comunicazione linguistica. Ma,…
Le forme della ripetizione: ripresa, sfondo, iterazione ostinata
La ripetizione, nel testo estetico, è un fenomeno complesso e dinamico. Daniele Barbieri — riprendendo la teoria di Leonard Meyer — sottolinea che la ripetizione psicologica non esiste mai, perché ogni nuova occorrenza modifica il soggetto che la riceve. Il fruitore è sempre diverso, proprio in virtù dell’esperienza accumulata durante la fruizione stessa. Per questo, ogni…
L’enciclopedia come funzione semiotica e forma della correlazione
Claudio Paolucci propone una rilettura radicale del concetto di “codice” nel Trattato di semiotica generale, mostrando come esso anticipi — sotto il nome di enciclopedia — una concezione dinamica e relazionale della significazione. Contro l’idea, largamente diffusa, che nel Trattato il codice designi semplicemente un campo semantico, Paolucci sostiene che il codice echiano è in realtà un dispositivo…